CONTRO IL PIANO CASA, I BPM LIBERANO UN ALTRO IMMOBILE DALLA RENDITA

Un’altra tappa del “censimento dal basso” degli immobili vuoti regalati alla speculazione

 

A chi serve il piano casa?

Ai costruttori e alle banche!

 

Roma -

Questa mattina - 27 marzo- duecento precari, migranti, sfrattati e studenti hanno compiuto un’altra tappa del ‘censimento dal basso’ degli immobili vuoti regalati alla speculazione.

 

Si tratta di uno stabile di migliaia di metri quadrati, su via Prenestina, a ridosso del raccordo anulare, abbandonato dal 2003 di proprietà della società CA.SA. srl.

 

Un’altra azione, dopo l’occupazione della sede dell’Abi, che intende lanciare la mobilitazione contro il G8 della crisi e contro il “piano casa" delle beffe.

 

Sono settimane che i giornali parlano del cosiddetto “piano casa” di Berlusconi e sono molteplici le prese di posizione a favore e contro. C’è chi sia nel centrodestra che nel centrosinistra considera questa una grande opportunità.

 

Ma per fare cosa? Nuove case per chi non ce l’ha o per chi rischia lo sfratto? Per chi è insolvente con il mutuo? Per chi fa un lavoro precario e non si può permettere gli attuali affitti? Per i migranti o per i giovani? Proprio no!

 

L’intervento edilizio legato al “piano casa” produrrà soltanto un effetto sul settore delle costruzioni, metterà nuovamente in moto capitali e darà nuove ragioni di esistere alle banche. Ma non genererà una sola casa per l’emergenza abitativa.

 

La crisi formidabile che sta creando nuove precarietà viene fatta pagare ancora una volta ai lavoratori, alle precarie, ai disoccupati, alle pensionate. Mentre i provvedimenti di sostegno alle banche e alle imprese si moltiplicano, con le briciole che rimangono si disegnano ammortizzatori sociali insufficienti.

 

I ministri del welfare dei 14 stati economicamente più forti dal 28 marzo saranno a Roma per discutere della crisi e delle misure da attuare per fronteggiarla. Se le misure sono quelle previste dal governo Berlusconi sappiamo per certo che aumenteranno tagli e licenziamenti, che le risorse per garantire un minimo di stato sociale saranno inadeguate, che l’unica preoccupazione sarà quella di favorire le banche e le imprese, causa principale della crisi dilagante.

 

Mentre si propongono decreti legge accattivanti come il “piano casa” e si propone agli inquilini della case popolari di diventare proprietari, un patrimonio pubblico enorme rischia di sparire con le cosiddette politiche di valorizzazione.

 

Numerosi edifici e grandi aree pubbliche, comprese le caserme in dismissione, stanno per essere offerte al miglior offerente per risanare le casse dello stato. Invece, potrebbero essere utilizzate subito per affrontare l’emergenza abitativa ed evitare nuove ed inutili cementificazioni.

 

Per questo chiediamo che gli stabili inutilizzati sia pubblici che privati siano messi a disposizione per garantire il diritto alla casa, a cominciare dal patrimonio in dismissione dello stato e che non vengano consegnati alla speculazione e alla rendita parassitaria.

 

>>Blocca la crisi del G8!

 

>>Casa e reddito per tutt*!
Blocchi Precari Metropolitani

 

>>Contro il G8 della crisi - sabato 28 manifestazione nazionale >>Meeting point ore 13,30 Stazione Tiburtina.

 

Agenzia fotografica Eidon

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