I MOVIMENTI GIUDICANO INADEGUATO IL PIANO CASA DEL COMUNE, L'ASSESSORE ANTONIOZZI NE PRENDE ATTO E INTERROMPE IL TAVOLO

Roma -

Si è riunito questa mattina in Campidoglio il tavolo sull’emergenza abitativa, al quale hanno partecipato l’assessore alla Casa e al Patrimonio Antoniozzi, il direttore dell’ufficio Casa Marra, il delegato del sindaco per l’Emergenza abitativa Visconti e i movimenti romani per il diritto all’abitare.

Nel corso dell’incontro, i rappresentanti dell’amministrazione hanno presentato il Piano casa del comune, un piano che giudichiamo inadeguato perché non tiene conto della drammatica emergenza abitativa che vive la città di Roma, nonché timido nei confronti sia del Governo – al quale non chiede risorse all’altezza - che dei poteri forti- non costringendoli a rinunciare  a un atteggiamento di tipo speculativo.

In realtà quello illustrato oggi è il piano delle dismissioni, visto che a parte i nuovi finanziamenti in arrivo dalla regione Lazio e i 49 milioni di euro provenienti dai cambi di destinazione d’uso prodotti dalla precedente giunta, il bilancio del comune prevede per l’emergenza abitativa lo stanziamento di soli 100 milioni di euro, per di più legati alla dismissione di 8mila alloggi pubblici e di altro patrimonio disponibile. Un paradosso inaccettabile se si pensa che dalla vendita di tre appartamenti si ricaveranno risorse forse appena sufficienti per costruirne uno nuovo e se si tiene presente la richiesta di spazi pubblici per la socialità e la cultura.

Tutto questo, senza stabilire misure- come il blocco generalizzato degli sfratti e degli sgomberi- in grado di tamponare il disagio abitativo, fino a quando non verrà garantito il passaggio da casa a casa.

Per di più, esponenti della maggioranza hanno presentato dentro Casa Pound una proposta di delibera per il mutuo sociale che dovrebbe essere approvata entro marzo, un’operazione da finanziare ancora una volta con il ricavato dalla dismissione del patrimonio pubblico per l’acquisto a costo zero di alloggi, stabilendo dei criteri di accesso che oltre al limite di reddito previsto per l’Erp introducono il requisito della romanità.

Ci chiediamo, a parte questa proposta disdicevole e irricevibile anche da un punto di vista culturale, quali misure l’amministrazione comunale così attenta ai cittadini romani preveda di prendere a tutela delle decine di migliaia di inquilini alle prese con le dismissioni da via Pincherle, all’Enasarco e all’Enpam. Inoltre, non è prevista nessuna forma di tutela per gli inquilini delle case degli enti cartolarizzati che vivono nell'incertezza dopo la liquidazione del patrimonio delle scip.

Di fronte al quadro drammatico che è sotto gli occhi di tutti, abbiamo giudicato irresponsabile l’atteggiamento dell’amministrazione comunale, comunicando la ripresa immediata della mobilitazione in assenza di segnali diversi.

A quel punto Antoniozzi, Marra e Visconti hanno interrotto il tavolo e preso tempo per recepire le nostre osservazioni.

Intanto, i movimenti convocano un’assemblea generale per il diritto all’abitare il 12 marzo alle ore 17 presso l’ex cinema Volturno occupato (in via Volturno 37) e indicono una manifestazione in Campidoglio per il 19 marzo, in occasione del dibattito sul bilancio comunale.

I movimenti romani per il diritto all’abitare aderiscono inoltre compatti alla manifestazione del 13 marzo a sostegno degli inquilini di via Pincherle.

AS.I.A. RdB

Blocchi Precari Metropolitani

Coordinamento cittadino di lotta per la casa

Comitato obiettivo casa

Action