NAPOLI: MIGRANTI OCCUPANO IL DUOMO PER PROTESTARE CONTRO LO SGOMBERO
Oltre cento immigrati hanno fatto irruzione nel Duomo di Napoli per protestare contro lo sgombero dalle abitazioni del 'Lotto 1' in via Trencia, a Pianura avvenuto il 25 luglio.
Nel tardo pomeriggio del 25 luglio, 44 famiglie italiane (di cui 16 in attesa di casa popolare) e circa novantadue immigrati del Burkina Faso, Capo Verde e Polonia sono stati sgomberati dall'edificio T1 nel quartiere Pianura a Napoli, abitato per oltre dieci anni.
Dopo tre giorni, il Comune di Napoli non ha ancora trovato una sistemazione adeguata per gli sfollati.
Alcuni nuclei italiani sono stati sistemati in una scuola e nella municipalità di Pianura, comunque in condizioni precarie. La maggior parte di loro, immigrati dal Burkina Faso e dal Capoverde, invece, sono rimasti per giorni accampati sui marciapiedi di via Trencia, senza neppure l'intervento della protezione civile che avrebbe potuto consentire almeno l'arrivo di cibo e qualche wc chimico.
Il presidio previsto stamane presso piazza Municipio, indetto dalle associazioni antirazziste napoletane, si sposterà al Duomo per portare la solidarietà agli immigrati che chiedono un tetto e la sanatoria per tutti i migranti che vivono in Italia.
Comunicato della Rete Antirazzista Napoletana del 26/7/08
'Un assessore per i bianchi, un assessore per i neri... L'ipocrisia delle istituzioni. La protesta razzista in via Pasquale Scura'
Al momento in cui scriviamo sono ancora in mezzo alla strada parecchie decine di immigrati dal Burkina Faso e dal Capoverde, moltissimi richiedenti asilo, diversi bambini. Una parte ha trascorso la notte sui materassii nel mezzo di via Trencia a Pianura, dopo lo sgombero di ieri e una giornata assurda e difficile da dimenticare.
Ma riepiloghiamo la lunga coda degli avvenimenti che fotografano una città in cui la discriminazione e il malgoverno hanno segnato un altro punto a favore dopo i pogrom di Ponticelli, il posto in prima fila nella schedatura etnica dei rom, la tragica vergogna di Torregaveta...
I fatti:
1) Dalla mattina di ieri polizia e carabinieri avviano lo sgombero del 'lotto1' di via Trencia a Pianura. Uno stabile fatiscente in cui abitano insieme circa 40 nuclei di 'autoctoni' e una ottantina tra immigrati e rifugiati. Alcuni tra i napoletani (16 nuclei) sono assegnatari che aspettano ancora una casa popolare dal terremoto del 1980...!
2) Si tratta di un problema conosciuto. La convivenza ha funzionato bene, ma lo stabile occupato è fatiscente. Il comune di Napoli dice da anni di occuparsene, eppure arriva allo sgombero coattivo e senza nessuna soluzione! Il motivo formale è l'emergenza sicurezza per un incendio che si è sviluppato al pian terreno il giorno prima. In realtà chiunque può vedere che i danni dell'incendio (forse doloso) sono molto relativi e non aggiungono ne tolgono davvero niente all'agibilità della struttura. Ma la vicenda è utilizzata dall'assessore alla protezione civile Nugnes per forzare uno sgombero al buio!
Ricordiamo che le abitazioni occupate in via Trencia (come quelle in via dell'Avvenire sempre a Pianura) sono state fatte oggetto di propaganda xenofoba già lo scorso anno da parte di Alleanza Nazionale. Manifesti razzisti cui seguì un blitz di carabinieri , accompagnati da rappresentanti di AN, a 'caccia di immigrati'...
3) Il comune di Napoli non ha preparato alcuna soluzione. In realtà la città e la regione rispetto alle altre realtà italiane non hanno mai individuato strutture per l'accoglienza. Difficile così non farsi precipitare le emergenze addosso... Addirittura un funzionario presente allo sgombero sostiene che il censimento degli assistenti sociali pochi giorni prima non ha rilevato la presenza di immigrati! (Eppure potevano chiedere ai carabinieri e ad AN...).
4) Si mette in moto la meravigliosa macchina da guerra dell'emergenza (la nuova religione civile..)!
Ma in maniera quanto meno bizzarra..: l'assessore alla protezione civile, Nugnes, trova rifugio temporaneo solo ai napoletani, assegnatari o meno (nella sede della municipalità). L'assessore alle politiche sociali, Riccio, si occupa di migranti e rifugiati... Perchè seguire questo schema di divisione per degli sfrattati che vivono insieme da dieci anni, è un mistero irrisolto!
Nei fatti i primi trovano almeno un rifugio, per i secondi l'odissea invece continua...
Infatti in serata l'assessore Riccio individua come rifugio temporaneo una scuola a via Pasquale Scura, a Montesanto. I migranti e i rifugiati accettano di uscire dal palazzo e caricano materassi e beni essenziali sui camion... quando tutto si blocca. Si saprà dopo che in via Pasquale Scura è scoppiata la protesta di alcune decine di persone (guidate, pare, da Salvatore Lezzi, un consigliere municipale ex di Forza Nuova - l'organizzazione neofascista). L'arma di propaganda per sobillare la protesta anti-immigrati è che 'si prendono la scuola'.
Tanto basta perchè la questura e la prefettura blocchino tutto, perchè 'non possiamo garantire la sicurezza'...! Ma 'domattina ci sarà un tavolo organizzativo in prefettura che garantirà l'accesso allo spazio'.
Gli immigrati dormono in strada (nella foto) e nelle macchine.
Stamattina la lieta novella dalla prefettura: 'Abbiamo scherzato. Non c'è nessun tavolo, la soluzione di via Pasquale Scura per noi è impraticabile (!?)'.
La beffa è completa, come l'ennesimo episodio di discriminazione nella nostra città. Migranti e rifugiati sono in strada. L'odissea, al momento, continua...
Rete Antirazzista Napoletana
Le foto della notte in strada su:
Il manifesto 27/7/08
Arrivano gli immigrati, rivolta ai Quartieri spagnoli
di Ilaria Urbani
NAPOLI - Vedendo dormire in strada i figli dei migranti sfrattati dallo stabile in via Trencia a Pianura venerdì pomeriggio, viene da chiedersi qual è lo stato di emergenza nazionale cui fa riferimento il governo quando parla di pericolo immigrazione. Addentrandosi in quello che nel linguaggio comune non può che definirsi ghetto, ci si domanderà se non sono forse questi richiedenti asilo che vivono in Italia da anni e i loro figli bambini nati sul suolo italiano la vera emergenza. I migranti, quasi ottanta, la maggior parte burkinabe, capoverdiani e polacchi, sono rimasti in strada l'altra notte, a nulla è servito preparare in tempo le proprie cose pensando di essere sistemati in un centro di accoglienza come gli altri residenti italiani dello stabile accolti nella municipalità di Pianura. Per loro infatti non c'è stata nessuna soluzione. Per meglio dire l'edificio ai Quartieri Spagnoli - una scuola in via Pasquale Scura individuata dal Comune di Napoli - è stato reso inaccessibile dalla protesta razzista di militanti di destra che insieme con alcuni residenti del posto hanno alzato barricate contro la possibile «invasione» degli stranieri. A guidare la cacciata sembra che ci fosse anche un consigliere municipale, Salvatore Lezzi, ex di Forza Nuova ora tra le fila di Forza Italia. Quando tutto era pronto e i pulmini stavano per portare i migranti al centro d'accoglienza improvvisato, anche la Questura è dovuta intervenire perché in quelle condizioni non si poteva garantire l'ordine pubblico. Ma nulla è cambiato. Ormai si era già sparsa la notizia che gli immigrati si sarebbero impossessati della scuola. «Siamo al paradosso: il Comune non può entrare in un locale di sua proprietà - spiega l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli Giulio Riccio - una trentina di persone bloccano l'assistenza a quasi un centinaio di immigrati bisogni d'acqua, cibo e letti. Azioni del genere rientrano in pieno nella carrambata approvata l'altra notte dal governo sull'immigrazione. Ora stiamo provvedendo ad allestire un nuovo stabile dove contiamo di trasferire a breve i migranti». L'edificio in questione dovrebbe essere nella zona di Scampìa all'ombra delle Vele, probabilmente in via Fratelli Cervi, anche se non è escluso che il Comune di Napoli potrebbe sistemare una parte dei malcapitati temporaneamente a Ponticelli, in locali utilizzati dai lavoratori del Consorzio di Bacino Napoli 5. I migranti oramai esasperati da questo tira e molla denunciano un clima di discriminazione non solo da parte da parte della popolazione, ma anche da parte delle istituzioni che hanno preferito gestire la vicenda dello sfratto separando gli italiani dagli stranieri. «Non si capisce perché per i napoletani è bastato l'intervento dell'assessore alla protezione civile - spiega Mohamed, da dieci anni residente dello stabile T1 - per noi è stato necessario anche quello dell'assessorato alle Politiche Sociali. Per di più gli italiani sono stati sistemati, per noi chissà quanto ancora ci vorrà. Questa è un'altra vera e propria discriminazione e se ne capisce anche il motivo: gli italiani servono perché hanno il diritto di voto, noi invece no». La notte all'addiaccio degli sfrattati di via Trencia è trascorsa lenta, tra venerdì e sabato mentre la città si preoccupava a trascorrere i bagordi dell'ultimo venerdì di luglio. Alla dura vita di stenti e degrado, venerdì sera per gli immigrati si è aggiunta l'ennesima mazzata. Tutto è iniziato mercoledì in tarda sera quando nello stabile T1 di via Trencia, quartiere Pianura con un incendio in uno scantinato. Lo stabile, un raro caso di melting pot con 44 le famiglie italiane (sedici di queste in attesa di una casa, pare, sin dal lontano terremoto dell'80) e il resto oltre 80 persone migranti, è diventato più pericoloso di quanto non lo fosse già. E' ormai nota da tempo che la palazzina di quattro piani è fatiscente, anche ad ottobre scorso la campagna di manifesti anti -immigrati di An per cacciare gli "stranieri" dal quartiere pose all'attenzione il problema. Ma se allora per gli ex missini si trattava solo di una questione di convivenza, il dramma dell'abbandono è rimasto. La città di Napoli ha a disposizione pochissimi centri di accoglienza ed è sembrato azzardato, o almeno inopportuno, procedere ad uno sgombero senza aver approntato prima una soluzione -paracadute. «Come è possibile che il Comune di Napoli abbia pensato di risolvere una situazione così difficile in pochi giorni - si chiedono gli attivisti della Rete Antirazzista di Napoli - sono ormai dieci anni che non si trovano soluzioni per quel posto». I migranti di Pianura, quartiere con una delle più grandi comunità di immigrati soprattutto africani, intanto rivendicano il diritto alla casa per tutti senza confini e differenze e hanno già annunciato una manifestazione domani mattina alle ore 9 davanti al Comune di Napoli in piazza Municipio. «E' assurdo arrivare a questo punto - spiega Aboubakar Soumahoro del Comitato Immigrati di Napoli - qui ci sono delle responsabilità istituzionali gravi, bambini di due o tre anni di vita hanno dormito di notte in strada senza avere una colpa. I responsabili di questa vicenda farebbero bene a pensare a dimettersi».