Piano Casa: modificato il testo governativo. Tutto da rifare
Pubblicato il 9 maggio 2014 da Daniele Errera
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Il Piano Casa va riscritto. Le modifiche al testo dell’esecutivo in Commissione Ambiente e Lavori Pubblici, con le conseguenziali note della Commissione Bilancio circa l’insostenibilità della norma, hanno parzialmente cambiato volto alla legge che, adesso, torna nelle mani del Governo.
Che fare? Approvare le modifiche delle Commissioni e spedirlo per posta prioritaria a Montecitorio oppure studiare nuove vie e cancellare alcuni emendamenti proposti per non aver trovato le coperture finanziarie? Il tutto con lo spettro delle corse contro il tempo. Il decreto legge decadrà mercoledì 28 maggio, va approvato entro il 27. La Commissione Lavori Pubblici, intanto, sembra intenzionata a recuperare alcune misure: “come relatori, visto che non siamo solo passacarte, proveremo a riformulare alcune proposte”, ha affermato il democratico Stefano Esposito.
Contestate le coperture economiche del Piano Casa: mancherebbero, per la Commissione Bilancio, l’ampliamento ai Comuni sotto calamità naturali della possibilità di individuare la cedolare secca al 10%, in caso di contratto di locazione a canone concordato, non è sostenibile. Bocciato. Come disapprovato l’emendamento di Sinistra Ecologia e Libertà che proponeva una detrazione di 900 euro per i redditi fino a 15.493 euro all’anno e di 450 euro per i 30.987 euro anche per gli inquilini dei privati. La detrazione resta solo per gli inquilini degli alloggi sociali. Rafforzate, invece, le norme (arrivano a 5 anni) per impedire la locazione di appartamenti popolari per coloro che occupano gli alloggi. Vengono, poi, aumentati i fondi a disposizione per gli inquilini incolpevolmente morosi.
La sostenibilità delle coperture del Piano Casa dipenderà dall’aumento delle accise sui prodotti energetici utilizzati come alternativi ai carburanti (esempio: combustibili al fine di riscaldare per usi civili). In soldoni dal 2015 dovrebbe aumentare il costo della benzina, denuncia arrivata dall’Unione Petrolifera.