CONTRO RENDITA E SPECULAZIONE: OCCUPA E RESISTI!
Oggi pomeriggio i Blocchi Precari Metropolitani hanno liberato una palazzina abbandonata a via delle Vigne Nuove 36, sottraendola alla speculazione.
L’emergenza abitativa di Roma non consente di tenere edifici vuoti come questo, che abbiamo voluto censire oggi. La nostra campagna ha prodotto decine di segnalazioni di stabili inutilizzati o abbandonati, regalati alla rendita. Lo stesso sindaco Alemanno, nella seduta straordinaria sulla casa, ha parlato di 120mila alloggi sfitti, l’Eurispes ne ha contati addirittura 270mila vuoti. Per questo consideriamo “legittima difesa” ripristinare l’uso pubblico di questi spazi non utilizzati. Inoltre, chiediamo alle amministrazioni locali e regionali, nonché al governo, di ripensare le politiche abitative a partire da quella parte di patrimonio edilizio costruito e inutilizzato, e non su programmi di lunga scadenza che prevedono nuovo cemento, che favoriscono solo l’appetito dei costruttori e dei proprietari delle aree edificabili e non.
Le proposte fino ad oggi sul tappeto sono inadeguate sia per l’emergenza sia per il futuro prossimo e non prevedono stanziamenti in grado di garantire il diritto alla casa della nostra città. Anche il sindaco ha parlato di bomba pronta ad esplodere. Come si intende disinnescare questa bomba?
L’assessore comunale alla casa Antoniozzi parla di utilizzare 500 milioni di euro per acquistare 4000 alloggi da utilizzare per chi è in graduatoria con dieci punti. A parte che con questa cifra ogni alloggio dovrebbe costare 125mila euro e la cosa appare fantasiosa visti i prezzi che ci sono in giro, ci domandiamo anche che fine faranno tutti coloro che sono in graduatoria con 9, 8, 7 punti. A meno che non si pensi di proporre a tutti il «social housing» a 600/700 euro al mese, più condominio e tariffe, per scoprire poi che resteranno fuori migliaia di persone.
Oggi è necessario un nuovo ruolo pubblico che affronti la precarietà abitativa con fondi e interventi all’altezza della situazione. In questa città sono oltre 35mila le persone in graduatoria per un alloggio popolare, decine di migliaia gli immobili in dismissione, 6000 sfratti esecutivi, migliaia di occupazioni e di alloggi di fortuna, un numero enorme di giovani precari e precarie che vive ancora con i propri genitori, studenti fuorisede taglieggiati da affitti impossibili.
Occorre un cambio di passo radicale che faccia prevalere l’interesse pubblico su quello privato, in grado di affermare che la casa è un bene comune e non una merce buona solo per fare profitti. Garantire il diritto alla casa vuol dire restituire una parte del reddito che la crisi sta mangiando: altro che l’elemosina della social card! Tremonti ha lasciato pochi spiccioli nelle nostre tasche, mentre decide di regalare miliardi di euro alle banche e alle imprese.
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!
Blocchi Precari Metropolitani