EMERGENZA ABITATIVA: SERVONO ATTI CONCRETI NON PROPAGANDA

Roma -

La mobilitazione permanente dell’AS.I.A.-RdB e dei Blocchi Precari Metropolitani, congiuntamente con gli altri movimenti di lotta per il diritto alla casa, sta producendo primi segnali che impegnano il governo centrale e le amministrazioni locali sul fronte dell’emergenza abitativa.

L’atto dovuto del Consiglio dei Ministri, che venerdì 17 ottobre affronterà il tema sfratti, arriva in ritardo, copre una piccola parte delle famiglie sotto sfratto e non è ancora chiaro se sarà immediatamente operativo o se si dovrà aspettare la conversione in legge di un apposito disegno. È evidente che la questione non viene considerata degna di nota.

A livello locale, da una parte il Prefetto continua a svolgere una preziosa funzione di tutela e sollecitazione delle amministrazioni e del governo, cosa ribadita anche nell’incontro che si è svolto oggi alle 11.30;  dall’altra gli assessori comunali Antoniozzi e Corsini si “dilettano” ad invitare chi possiede aree agricole a metterle a disposizione per l’housing sociale. Come dire che l’emergenza può aspettare mentre le attese dei costruttori non possono essere ignorate.

Si costruiranno dunque nuove case con varianti al piano regolatore, non saranno case popolari e per questo non risolveranno le emergenze attuali. Chi è sotto sfratto per morosità, chi sta provando a non farsi cacciare dalla casa messa in vendita con le dismissioni, chi occupa per necessità, chi aspetta in graduatoria ERP da anni, chi vive in sovraffollamento, chi ha avuto la casa pignorata, chi a 35 anni è costretto a vivere ancora con i genitori,ecc. non avrà nessun beneficio né dalla proroga degli sfratti né dai piani di housing sociale.

Bene fanno i movimenti a continuare ad occupare. Esprimiamo piena solidarietà con chi ha preso possesso dell’ex cinema Volturno, a due passi dalla stazione Termini, da anni vuoto e in degrado. La pratica del censimento dal basso deve proseguire, per impedire che la soluzione all’emergenza abitativa non tenga conto del possibile recupero e utilizzo  di ciò che già è costruito.

I timidi segnali che stanno arrivando dalla Regione, soprattutto verso le dismissioni, e dal Prefetto sono le uniche cose interessanti.  Per questo riteniamo utile un incontro tra gli attori in campo e crediamo che la Prefettura sia il teatro dove affrontare tutte le necessità, dalla questione sfratti alla dismissione del patrimonio Enasarco. Sollecitiamo il sindaco ad adottare  una procedura trasparente e partecipata nella definizione del piano casa, cominciando dalla convocazione di un consiglio straordinario sul tema, “consigliandogli” di non appartarsi troppo con i costruttore piccoli, medi e grandi che siano.

La mobilitazione continua. Venerdì 17 ottobre una delegazione di sfrattati si recherà a Palazzo Chigi per verificare l’effettiva approvazione del decreto di tutela per le categorie protette che dal 15 ottobre rischiano lo sfratto.